domenica 8 novembre 2009

ANNUNCIO ALLO STAND UP: SPIRAGLIO SULLE INTERCETTAZIONI

INTERCETTAZIONI: PDL APRE A MODIFICHE DDL ALFANO / ANSA

RELATORE, ENTRO DICEMBRE FINE ITER IN COMMISSIONE AL SENATO (ANSA) - ROMA, 5 NOV - Il Pdl apre alla possibilità di modificare il disegno di legge Alfano in materia di intercettazioni telefoniche, che nella seconda metà di novembre dovrebbe riprendere il suo iter in commissione Giustizia alSenato per concluderlo entro dicembre. A confermare la disponibilità a "cambiamenti necessari" è stato oggi il relatore del provvedimento, Roberto Centaro, intervenuto all'iniziativa della Federazione nazionale dellastampa per la giornata europea 'Stand up for journalism' a favore della libertà di stampa. "Al momento - ha assicurato Centaro - appare tramontata l'ipotesi che il Senato approvi il ddl senza modifiche, che pensiamo di concordare con il colleghi della Camera all'interno della Consulta giustizia del Pdl". Tra le "criticità" segnalate dal relatore, 2il problema delle sanzioni a carico del giornalista che pubblica notizie coperte da segreto, dal momento che il cronista è solo l'ultimo terminale della violazione", e "la possibilità di pubblicare solo per riassunto o contenuto alcuni atti non più coperti dal segreto:riassunto e contenuto, infatti, possono essere piegati ad esprimere verità parziali". Inoltre, ha aggiunto Centaro, "si può definire meglio il presupposto dei 'gravi indizi di colpevolezza'" come requisito necessario per procedere alle intercettazioni (si sarebbe parlato di 'sufficienti indizi') e si può discutere "sulle procedure d'urgenza alle quali sottoporre il giornalista che violi il segreto", immaginando"un'Autorità di garanzia come soggetto terzo e imparziale, rispetto a stampa e magistrati, chiamata a decidere". Tra le proposte di modifica del Pd, il senatore Felice Cassonha invece citato "la definizione di una fase temporale precisa per il necessario segreto istruttorio, terminata la quale gli atti diventano pubblicabili", "un livello di tutela ridotto per la riservatezza di politici e personaggi di alto livello" e "la possibilità di intervenire rapidamente a livello disciplinare a carico dei giornalisti che violino il segreto". L'importante, secondo il presidente dell'Associazione nazionale magistrati Luca Palamara, "è trovare il giusto equilibrio tra la tutela delle indagini e quella della libertà di stampa, e quindi tra gli atti coperti dal segreto e quelli non più segreti per i quali è inutile porre rigidi paletti ai giornalisti. Ci sono sviluppi che vanno preservati e notizie che vanno date: e il caso Marrazzo conferma la necessità di individuare un punto di equilibrio". Per "modifiche radicali" al ddl ha sempre spinto la Federazione nazionale della stampa. "Se venissero meno le funzioni di garanzia democratica dei giornalisti, la convivenza civile sarebbe mutilata", ha detto il segretario Franco Siddi. Tra le richieste ribadite anche oggi dalla Fnsi, nell'interventodel presidente Roberto Natale, "la pubblicabilità integrale degli atti non più coperti dal segreto, la revisione delle sanzioni a carico di giornalisti ed editori, un Giurì per la correttezza dell'informazione in grado di intervenire con rapidità, norme di garanzia per le liti temerarie". (ANSA).
05-NOV-09 16:36 NNNN

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